Storia di Lecce

Età antica

La nascita della città di Lecce si può far risalire ad un’epoca antecedente a quella di Roma in quanto pone le sue radici già nell’età messapica. Il primo insediamento fu fondato dalle popolazioni provenienti dall’Illiria durante le migrazioni del III millennio a.C. e conosce il periodo di maggiore maturità nel VII e IV secolo a.C. Una leggenda vuole però che la città sia nata intorno al 1200 a.C., per opera di Malennio, subito dopo la distruzione di Troia, e che lui sarebbe stato il primo a dominare in quest’area e a introdurre la cultura greca nella città, allora chiamata Sybar.

Nel III secolo a.C. Roma conquistò tutto il Salento, quindi anche Sybar, che aveva mutato il nome in Lupiae, e la vicina Rudiae, città dove era nato il poeta Quinto Ennio che, negli Annales, cantò sei secoli di storia di Roma, a partire dall’arrivo di Enea sulle coste laziali. Tra la fine dell’età repubblicana e gli inizi dell’età imperiale, Lupiae si presenta cinta da mura, costruite su quelle messapiche, dotata di un foro, un teatro ed un anfiteatro ed uno sbocco sul mare: porto Adriano, l’attuale marina di San Cataldo.

All’età neroniana si vuole risalga l’evangelizzazione di Lupiae ad opera del patrizio Publio Oronzio che, convertito al Cristianesimo da Giusto, discepolo di san Paolo, sarebbe stato il primo vescovo e il primo martire della città.

Età medievale

Dopo una breve parentesi di dominazione greca, fu saccheggiata da Totila, re ostrogoto, nel 542 e nel 549 e rimase sotto il dominio dell’Impero Romano d’Oriente per cinque secoli, offuscata dalla potente Otranto, capitale del dominio bizantino. Successivamente, dal VI secolo in poi, si avvicendarono i Saraceni, i Greci, i Longobardi, gli Ungari e gli Slavi.

Tancredi d’Altavilla

Fu la conquista normanna a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo del Salento. Infatti, a partire da Goffredo (1069) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque l’ultimo re normanno, Tancredi, figlio di Ruggero III. Ai Normanni seguirono gli Svevi di Federico II e gli Angioini.

Età Moderna

Dal 1463 fu soggetta al Regno di Napoli sotto la monarchia di Ferrante d’Aragona, che trasformò Lecce in “Sacro Regio Provinciale Consiglio Otrantino”, facendole acquistare sempre più importanza fino a divenire una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee. In questo periodo si sviluppò nei traffici commerciali coi mercanti fiorentini, veneziani, greci, genovesi, albanesi e fu importante centro culturale.

Nel XV secolo ebbero particolare fortuna le sue attività commerciali. Nei due secoli seguenti il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di Carlo V la città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell’attuale Porta Napoli.

Il 1630 fu l’anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si diedero da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle ed importanti.

Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel 1656. Le vittime furono migliaia e la tradizione religiosa narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di sant’Oronzo, che fu poi, per questo, proclamato patrono della città. Precedentemente la patrona era santa Irene.

Nel 1734, dopo la breve dominazione austriaca, a seguito del pericolo di una restaurazione spagnola, prende il potere la nobiltà. Nel 1821 Lecce partecipò al moto carbonaro e mandò un esercito di resistenza alle truppe austriache. Nel 1848 si formò un governo provvisorio e fu fondato il partito Liberale: durante questi anni sottoscrisse il memorandum delle Province Confederate e partecipò al moto liberale del Meridione. Dopo l’Unità d’Italia, in particolare tra il 1895 ed il 1915, la città conobbe una notevole attività edilizia con la realizzazione di numerose opere pubbliche e la prima espansione fuori dalle mura. Vengono creati nuovi quartieri in stile neoclassico, neomoresco e neogotico

FONTE: Wikipedia